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La sterlina d’oro è una delle monete più amate, diffuse e scambiate al mondo e, anche se di origine antica, non ha mai smesso di avere valore. Basti pensare che oggi non ha corso legale ma viene tutt’ora coniata dalla Zecca Reale inglese in grandi quantità come moneta da investimento e collezionismo. Ed è così che tutti hanno sentito almeno parlare della Gold Sovereign o della Sovrana.
Curiosità: il simbolo £ usato per indicare la sterlina deriva dall’iniziale della parola latina “libra”, libbra, ossia il peso della moneta in argento sterling da un pound, anticamente dello stesso valore di una sterlina d’oro.
Oggi la sterlina ha caratteristiche fisiche ben precise che le permettono di essere inconfondibile e soprattutto facilmente autenticabile (visto che non mancano i falsi): è costituita di oro quasi puro con titolo di 916, 67 millesimi o 22 carati. Il suo valore è alto proprio perché è vicinissimo a quello dell’oro fino 999. Solo che, per essere maneggiata e non abrasa presto, necessita di essere fusa in lega con un altro metallo che la renda più resistente: nel caso della sterlina si usa il rame (di recente anche l’argento) che le dona, anche, quell’inconfondibile colore dorato con una punta di rosso.
Una sterlina autentica:
peso: 7,9881 gr
spessore: 1,52 mm
diametro: 22,05 mm
titolo: 22 ct/ 916,67
È anche innegabile che la sterlina sia una bella moneta da possedere: nella tradizione italiana è un regalo prestigioso per battesimi, comunioni e cresime, ma sempre più grandi aziende la utiliz-zano come premio aziendale o incentivo promozionale. A renderla un regalo tanto ambito sono indubbiamente il suo valore economico e la sua storia secolare.
Breve storia della sterlina d’oro inglese
– 1489: la moneta sovrana non poteva che essere voluta da un sovrano: la sterlina nacque per volere del re d’Inghilterra Enrico VII di Tudor. Su una faccia fece apporre il suo volto e sull’altra il simbolo della sua casata, una rosa. E a questo conio è, infatti, legato il nome della moneta: per alcuni è semplicemente dovuto alla presenza dell’effigie del re; per altri -e si tratta di un significato più potente- si volle indicare la sovranità dell’Inghilterra rispetto agli altri regni europei del tempo.
– 1817: re Giorgio III le diede corso legale, il nome ufficiale di sterlina e chiamò l’incisore italiano Benedetto Pistrucci che, in un lavoro eccellente, cesellò quello che divenne da allora il rovescio ufficiale della moneta: il patrono d’Inghilterra, San Giorgio a cavallo, che uccide il drago.
– 1957: dopo alcuni anni in cui il conio fu interrotto, la regina Elisabetta II lo fece riprendere per contrastare la produzione di sterline false e per accontentare la richiesta di mercato, ma la moneta non ebbe più corso legale. Da allora la si conia per i collezionisti e come moneta da investimento.
Investire in sterline: pro e contro
Come da più parti si sente dire, l’oro rappresenta oggi un bene rifugio su cui investire, per via della sua capacità di non perdere mai valore durante le crisi economiche e, quindi, di poter rendere sempre. È quindi a scopo di tesaurizzazione e investimento a medio/lungo termine (soprattutto lungo) che è cresciuto sempre più l’uso di acquistare e conservare oro in forma sterline. Un investimento conveniente e sicuro, soprattutto quando si tratta di sterline Elisabetta II, poiché sono così note che si rivendono ovunque facilmente (nel caso si avesse bisogno di liquidità immediata). La sterlina può essere barattata e, inoltre, trattandosi sempre di un tesoro di piccole dimensioni, può essere nascosta facilmente senza bisogno di tenerla in cassetta di sicurezza. Su alcune di esse (ma su pochissime) si aggiunge un valore numismatico al valore del peso dell’oro.
Infine, sebbene nell’attuale contesto sia piuttosto improbabile (soprattutto dopo la Brexit), se l’Inghilterra decidesse un giorno di abbandonare la propria moneta e di adottare l’euro, chi la possiede si troverebbe subito un tesoro di inestimabile valore.
I lati negativi di questo tipo di investimento sono però molteplici: innanzitutto, le sterline non possono essere vendute nei semplici Compro Oro, ma solo presso banchi metalli e fonderie regolarmente registrate alla Banca d’Italia, e questo potrebbe rendere difficoltosa una liquidità immediata. Volendo, poi, diversificare i propri investimenti, con le sterline si potrebbe fare solo per piccole somme, poiché la rendita non è mai alta (al pari di altri tipi di investimento). Diciamo che si prestano più a chi possiede grandi patrimoni e a chi desidera lasciare un’eredità “fisica”. Accumulandole a questo scopo, si corre sempre il rischio di esser derubati (soprattutto se non le si conserva in cassetta di sicurezza) e, non acquistandole preso circuiti ufficiali, ma dai numismatici, bisogna fare molta attenzione a possibili prezzi “gonfiati”.
Il valore delle sterline
La domanda a cui dare ora risposta è di certo: quanto valgono le sterline?
Innanzitutto occorre precisare una curiosità: a differenza di altre monete, le sterline meno sono antiche, più valgono. Infatti, le monete di nuovo conio volute da Elisabetta II, cioè quelle successive al 1957, hanno un valore di mercato universale dovuto alla loro fama mondiale. Quindi, le monete vecchio conio (come per esempio le sterline Regina Vittoria, Re Edoardo VII e Re Giorgio V) varranno solo in base al peso dell’oro contenuto
Tenuto conto di questo, per stabilire il valore delle sterline si deve tenere conto della quotazione dell’oro e del valore numismatico (ma di quest’ultimo nemmeno poi così tanto…).
La quotazione dell’oro è stabilita quotidianamente dalla Borsa di Londra e può essere controllata qui. È fondamentale conoscerla quando si decide di acquistare o vendere le sterline, per non pagarle troppo e per non venderle a poco.
Stabilita la quotazione, basterà moltiplicare il costo dell’oro quel giorno (relativo ai 22 carati) per il peso delle sterline. Questo è il metodo di valutazione delle sterline più preciso ed onesto.
Sul valore numismatico delle sterline si deve però fare una dovuta precisazione. Devi sapere che la tiratura delle sterline è altissima e che quindi il valore numismatico è praticamente nullo. Possono esserci delle eccezioni su annate di conio meno generose o su conii particolari, ma il valore della singola moneta non può variare di molto rispetto al valore dell’oro. Per esempio un conio particolare che potrebbe essere desiderato dai collezionisti, è quello del 1989 per celebrare i 500 anni dalla nascita della sterlina. Per cui, se desiderate acquistare una sterlina non dai rivenditori ufficiali, ma da un numismatico, controllate prima la quotazione dell’oro e offrite una cifra che non se ne allontani molto, perché nulla giustifica un prezzo esagerato per una moneta non rara… nemmeno la lunghissima storia che si porta dietro.